Primo episodio
Secondo episodio
Terzo episodio
Quarto episodio
Quinto episodio
Sesto episodio
Settimo episodio
Ottavo episodio
Ettore Grande fu assolto con formula piena e portato in trionfo dai suoi sostenitori.
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Terzo episodio
Quarto episodio
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Sesto episodio
Settimo episodio
Ottavo episodio
Ettore Grande fu assolto con formula piena e portato in trionfo dai suoi sostenitori.
Nel 1952 riprese servizio a Roma come vice
caposervizio dell’ufficio stranieri in una dipendenza di Palazzo Chigi,
all’interno di Villa Borghese, un incarico che gli servì a riprendere contatto
con l’ambiente.
Finalmente, alla fine del 1954, il ministero destinò
Ettore Grande a Sofia, con funzioni di primo segretario. La capitale bulgara
non era per lui una sede ideale: avrebbe preferito una sede nell’Europa
occidentale, come Berlino o L’Aja, per essere più vicino ai parenti. Al di là
della cortina di ferro la vita dei diplomatici occidentali era limitata alla
stretta cerchia dell’ambasciata: scarse le distrazioni, scarse le occasioni brillanti.
Fu tuttavia a Sofia che Ettore incontrò una giovane donna
bulgara, Varvara
Racheeva. Benché lui avesse ormai 52 anni e lei soltanto 27, tra i due nacque
una simpatia che si trasformò presto in un affetto profondo.
Quando Grande fu trasferito a Bengasi come console
generale, Varvara chiese un visto turistico per la Turchia e riuscì a farsi riconoscere, in quel Paese, lo status di rifugiata politica; qui Ettore la raggiunse e
la portò con sé in Libia, riuscendo finalmente a celebrare il matrimonio nel
1958.
Ma non era destino, evidentemente, che Ettore Grande
potesse godere di una vita tranquilla: come risulta da Wikipedia, nel 1961
Varvara tentò il suicidio. Ettore fu trasferito in Brasile e la moglie chiese e
ottenne il divorzio.
Ettore Grande finì la sua carriera in Italia andando in
pensione nel 1971: morì a Pescara nel 1992, all’età di 89 anni.
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