LE ULTIME LETTERE DI WILMA MONTESI
Articolo di "Oggi" n. 13 del 31 marzo 1954
Pubblichiamo per la prima volta un documento di grande
interesse umano: le ultime quattro lettere di Wilma Montesi al suo fidanzato,
l’agente Angelo Giuliani, trasferito presso la questura di Potenza. L’ultima di
queste lettere porta la data dell’8 aprile 1953 e fu impostata il mattino del
nove: nel pomeriggio dello stesso giorno Wilma si allontanò da casa e non vi
fece più ritorno, la mattina dell’11 il suo corpo fu trovato sulla spiaggia di
Torvaianica. Queste lettere rendono ancora più sconcertante l’enigma di Wilma
Montesi, che vi appare come una ragazza semplice e modesta, sinceramente affezionata
al fidanzato, priva di sogni, di ambizioni e di inquietudini.
Ma le conclusioni del PM Scardia appaiono in netto contrasto
col tenore di queste lettere. Nella sua requisitoria infatti Scardia afferma
che la ragazza, mentre scriveva al fidanzato le semplici lettere che
riportiamo, avrebbe coltivato già una relazione sentimentale con l’uomo (Piero
Piccioni) che poi, la sera del 10 aprile, l’avrebbe abbandonata sulla spiaggia
di Torvaianica.
Le lettere di Wilma sono scritte meticolosamente, con
calligrafia ordinata, senza cancellature, ma contengono numerosi errori di
grammatica e di sintassi, che riportiamo fedelmente. Una curiosa caratteristica
degli scritti di Wilma: la quasi totale mancanza delle maiuscole e della
punteggiatura. I vari periodi sono separati da un semplice trattino.
AL FIDANZATO IL 13 MARZO 1953
Mio caro Angelo,
ho ricevuto la lettera di tua mamma e una
tua cartolina e poi finalmente dopo sei lunghi giorni la tua desiderata e
attesa lettera – mi avevi promesso che mi avresti scritto tutti i giorni –
comprendo che hai avuto da fare ma mi aspettavo almeno un salutino più spesso
ad ogni modo ti ringrazio lo stesso e anche mi fanno piacere le tue promesse
che per me saranno il sigillo della tua verità e della tua onestà – anch’io ti
voglio dire che mi accorgo di volerti veramente bene e ti confesso che da
vicino non te lo avrei detto perché non rientra nel mio carattere sono cose che
si intuiscono e non so dirle ma la lontananza è stata complice del mio segreto
– pensa che ti voglio bene e questo sarà da guida e di conforto nei momenti
tristi e quando ti senti solo – scrivimi avrai da raccontarmi chissà quante
cose fammi sapere come hai passato le giornate in famiglia e che cosa dicono i
tuoi di me – a proposito di tuo fratello non so come mi debbo regolare se debbo
scrivere dato che aveva scritto al nostro indirizzo ci siamo dimenticati di
parlarne e aspetto il tuo parere se credi che io possa mandare una mia
fotografia – intanto che scrivo mamma ha portato la lettera che hai scritta a
papà e la cartolina di Potenza – presenta la prefettura abbastanza bene – sono
contenta che ti hanno assegnato un buon posto – mandami qualche panorama e la
caserma dove abiti – così posso avere una idea più precisa, aspetto con ansia
sempre tue notizie –
Ti bacio con affetto la tua
Wilma
In questa lettera l’accenno alla prefettura si riferisce
alla fotografia raffigurata nella cartolina inviata dal fidanzato. Va notato
che questa lettera, in cui Wilma con spontanea semplicità dice al fidanzato di
volergli bene, è stata scritta il 13 marzo, cioè pochissimi giorni dopo che il
meccanico Piccinini, secondo la sua deposizione ritenuta attendibile dal PM la
vide a notte inoltrata, sulla macchina incagliata nella sabbia, nei pressi di
Torvaianica in compagnia di un giovane che il magistrato ritenne fosse Piero
Piccioni.
AL FIDANZATO IL 29 MARZO 1953
Mio caro Angelo,
la tua lettera non è stata entusiasta come le prime il tuo
carattere ormai lo conosco da vicino e da lontano – forse hai provato una
disillusione con il permesso delle 48 ore – come mai non mi fai nessun accenno
a proposito – eri talmente sicuro che in questa settimana credevo di vederti da
un momento all’altro – ogni squillo di telefono pensavo che forse eri tu ogni
suonata alla porta la stessa impressione poi pensavo in caso farà un telegramma
– perché altrimenti se venivi e non avresti trovato nessuno così si perdevano
delle ore che per così poco tempo disponibile erano preziose – poi pensavo al
trasferimento che avevi detto che succedeva fra giorni – come mai non ne hai
più parlato di tutto questo. Questa tua mi ha lasciato molto triste chissà per
quando ci rivedremo ma fatti animo e non dare ascolto a queste mie parole non
dobbiamo soffrire per questo – dobbiamo essere forti tu hai preferito chissà
dove invece che Marino ormai ci vuole pazienza – sappiamo che ci dividono tanti
e tanti chilometri ma con lo spirito possiamo essere vicino attraverso le
nostre lettere, possiamo confessarci tutto il nostro amore sincero. Fammi
sapere a proposito del trasferimento ma non te né fare un dispiacere se c’è
stata una circostanza imprevista o cose simile. Mi avevi detto alla prima
lettera che al servizio non c’era molta fatica – come mai adesso ti trovi così
stanco che quasi non trovi il tempo per scrivere credo che avrai le ore di
riposo dopo le consecutive di lavoro. Dimmi se la neve va scomparendo si
sentirà anche lì la primavera oppure fa ancora freddo mi piace che mi racconti
qualche cosa – dimmi come ti trovi – spiegati con sincerità tutto non mi devi
nascondere mentre scrivimi dopo che ti svegli così sarai meno stanco e fammi
sapere tutto aspetto con ansia la tua risposta – ho scritto a tuo fratello e
gli ho spedito una mia fotografia. La lettera la spedisco stamattina prima di
andare alla messa – oggi è la domenica delle palme – quanto sarei stata
contenta se potevamo andarci insieme – ieri sera siamo andati dopo cena al
Cinema astoria è venuto anche papà perché doveva andare per parlare di lavoro e
abbiamo veduto un bel film in tecnicolor (canzoni di mezzo secolo) ed è stato
molto divertente –ma ripeto sarebbe stato molto più bello se ci fossi stato
anche tu. Mi dispiace dirti troppo per non addolorarti sappi che ti voglio
bene. Scrivimi attendo tue notizie con ansia pensami come io penso sempre a te
un bacio la tua
Wilma
Le frasi in corsivo sono state accuratamente sottolineate da
Wilma nel modo esatto in cui le riportiamo. La lettera risulta impostata il
medesimo giorno.
AL FIDANZATO IL 3 APRILE 1953
Mio caro Angelo
Ho ricevuto la tua in data del giorno 2 e subito ti rispondo
in modo ché la nostra corrispondenza non resta interrotta – anche poco che ci
dobbiamo dire – che alle volte le nostre parole sembrano esaurite, ma non deve
esaurire il nostro amore – deve essere coltivato come tu dici e noi ne dobbiamo
essere i responsabili – il nostro giardino d’amore deve essere sempre fiorito
di un amore entusiasto e sincero uno per l’altro – sono contenta che ti hanno
dato le 48 ore di permesso, che sei andato dai tuoi zii e poi in famiglia – ho
ricevuto le tue cartoline e ti ringrazio – ti ringrazio pure degli auguri che
già ti ho contraccambiato e ti rinnovo di cuore – ti penso – ti invio tanti
affettuosi saluti la tua
Wilma
Ho scritto alla tua mamma e alle tue sorelle gli auguri di
Pasqua.
La lettera come le altre, non reca alcuna correzione: la
calligrafia è fittissima, ordinata. In questa lettera si nota un desiderio di
voler ravvivare un affetto che, forse, andava fatalmente spegnendosi. Ed ecco
l’ultima lettera di Wilma:
AL FIDANZATO l’8 APRILE 1953
Mio caro Angelo,
rispondo subito alla tua in data del 7 – ho appreso che sei
stato di servizio fuori sede e che hai passato la pasqua solo fra le montagne –
immagino che non sarà stato un piacere ma sono contenta di una cosa che la mia
figura era sempre presente a te e ti ha dato conforto e coraggio – vedi che
l’amore dà una nuova energia fa superare qualunque crisi di abbattimento morale
è questo che voglio donarti a te, fede e consolazione – devi essere tranquillo
di me e del mio amore sincero che non offenderei mai se sono contraccambiata
con lealtà – e la tua sincerità mi devi testimoniarla in ogni lettera, in ogni
tua azione come io faccio con te – la Pasqua noi l’abbiamo passata abbastanza
bene (eccettuato che mi mancavi tu) il telegramma l’abbiamo ricevuto verso
l’una e mezza quando eravamo appena rientrati e cominciavamo a metterci a
tavola per il pranzo. Non ti so dire quanto ci è stato gradito, così non ti ho
dimenticato nemmeno quando stavamo mangiando, parlavamo di te mi sembrava di
averti vicino. Nel pomeriggio è venuta la sorella di papà con il bambino e
mamma gli ha fatto trovare un uovo di cioccolata – ci siamo divertiti perché è
tanto bello il chiacchierino – verso le sette zio Peppino è venuto a prenderli
con la macchina – dopo con papà ci ha portato al Circo togni che si trova a San
Paolo proprio vicino alla stazione di Ostia lo spettacolo è durato circa tre
ore ed è stato abbastanza divertente – al ritorno abbiamo trovato pronta la
circolare che ci ha riportato a casa, erano quasi l’una di notte – è stata una
bella serata calda che sembrava quasi estate – qui fa già abbastanza caldo,
credo che non sarà così dove tu ti trovi – rinnovo i ringraziamenti della
cartolina e del telegramma che abbiamo gradito –la palma la conservo insieme
alle tue lettere tutto ciò che appartiene è cosa da te donata è sempre gradita
–mamma papà Wanda e Sergio ti inviano affettuosi saluti – attendo con nostalgia
tue notizie.
Affettuosità, la tua
Wilma
Questa lettera è stata imbucata il giorno 9 aprile tra le 13
e le 14. Alle 17.15 Wilma uscì di casa per recarsi, secondo le conclusioni del
PM Scardia, al fatale convegno.
Un particolare interessante: nella sua requisitoria Scardia
fa rilevare che, secondo quanto avrebbero detto in un primo tempo i familiari
di Wilma, la ragazza non sapeva neppure quale strada percorrere per recarsi
alla stazione di San Paolo dalla quale partono i treni per Ostia. Nella
lettera, invece, Wilma dimostra di saperlo bene, essendosi recata al Circo
Togni che si trovava proprio nelle vicinanze della stazione Ostiense.
In quest’ultima lettera, scritta alla vigilia della morte,
c’è una frase inquietante, che cela forse l’enigma di Wilma Montesi: “Devi
essere tranquillo di me e del mio amore sincero che non offenderei mai se sono
contraccambiata con lealtà”, “E la tua sincerità mi devi testimoniarla in ogni
lettera in ogni tua azione come io faccio con te”.
È possibile che poche ore dopo aver scritto queste parole
Wilma possa essersi recata a un convegno con un altro uomo e possa essere
rimasta in sua compagnia tutta la notte e il giorno successivo, fino alla
tragica morte? O non si avverte forse, proprio in queste parole, quasi una
disperata invocazione, una richiesta d’aiuto rivolta al fidanzato (La tua
sincerità mi devi testimoniarla in ogni lettera…) da una povera ragazza che già
temeva di cedere alle lusinghe di un nuovo amore?
Scardia sembra avere interpretato in questo senso le ultime
parole scritte dalla povera Wilma.
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