CHE COSA PENSANO DEL PROCESSO DI ROMA
Personaggi celebri commentano i fatti di Roma
Inchiesta di “Oggi” n. 13 del 1° aprile 1954
Abbiamo invitato alcuni personaggi celebri in Italia a
rispondere a queste domande.
IL PADRE DI ANNA MARIA
Attilio Moneta-Caglio, il padre di Anna Maria, la ragazza
protagonista del processo, ha risposto alle nostre sette domande in questo
modo:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Sì.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Penso
ch’era meglio aprire fin dal principio l’istruttoria formale.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Mi
sembra, invece, ch’è una grande conquista della democrazia e della libertà,
quella di poter conoscere pubblicamente i propri difetti in modo che si trovino
i rimedi più adatti, mentre nei regimi totalitari tutto viene soffocato quando
non fa comodo ai dittatori.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Sono
del parere che il processo di Roma dimostri la superiorità assoluta dei regimi
democratici e liberi di fronte ai dittatoriali.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Penso
che sia possibile giungere, con indagini fatte da funzionari onesti, a un
accertamento assai più vicino alla verità in materia fiscale.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Non
sono in grado, allo stato attuale, di dare a me stesso una risposta esauriente.
Forse durante il corso dell’istruttoria, se emergerà qualche nuovo elemento,
potrò farmi una idea più chiara.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Desidero
precisare, a questo punto, il ruolo che mia figlia si è assunta in questa
aggrovigliata vicenda. Le sue affermazioni non hanno valore di accuse o di
denunzie: propongono soltanto dei sospetti sui quali, per ragioni proprie e particolari,
ha fondato certi suoi convincimenti personali. Per questo sono convinto che il
testamento del 30 ottobre 1953, di cui io ignoravo l’esistenza, non sposta
affatto le cose e non costituisce un atto di accusa, non essendosi verificata
la condizione dichiarata nel testamento stesso, la soppressione cioè di Anna
Maria. Si tratta, quindi, di un documento che doveva rimanere segreto fino alla
morte della ragazza, com’è per tutti i testamenti. Esso non soltanto non ha
valore di accusa, ma se mai denota che mia figlia era effettivamente
spaventatissima in quel momento e perciò in buona fede. Escludo che ora mia
figlia sia minacciata da qualcuno, come erroneamente hanno riferito alcuni
giornali, tanto che la ragazza esce normalmente per Roma. Anna Maria, d’altra
parte, continua ad abitare nella villa delle suore redentoriste e vi si trova
bene. Nella nuova fase istruttoria Anna Maria sarà assistita, oltre che
dall’avv. Ferrari Bravo, da un altro legale di Roma. Essi si propongono di
riportare la posizione di mia figlia, nell’affare Montesi, alle sue reali
proporzioni, anche per separare nettamente ogni eventuale responsabilità di
Anna Maria da quella assurda campagna diffamatoria condotta dai
socialcomunisti. Se mia figlia ha dato prova di esagerata esuberanza e di
inesperienza giovanile, se essa si è sacrificata fino al punto di mettere in
piazza la sua vita intima ed anche i suoi più gelosi sentimenti, la mia
speranza è che dal sacrificio di mia figlia molte ragazze inesperte possano
trarre elementi utili per sfuggire a quegli avventurieri, senza scrupoli e
senza fede, che s’annidano anche negli ambienti più rispettabili. Non tutto il
male viene per nuocere. Come la febbre libera l’organismo dai bacilli
infettivi, così penso che il nostro Paese uscirà migliore dallo scoppio di
questa crisi morale. Da parte mia dichiaro di volermi tenere assolutamente
estraneo alla vicenda.
PIERO MALCOVATI
A Milano, il professor Piero Malcovati, docente in
ostetricia e ginecologia e direttore dell’istituto provinciale di maternità, ha
così risposto:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
A
tutt’oggi non si può che giudicarla una esaltata esibizionista: non si può
escludere che la nuova istruttoria dimostri che è veritiera: ma esibizionista rimarrebbe
ugualmente.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Sì,
gli aspetti meno simpatici di questa vicenda sono dovuti a vizi di procedura.
I fatti emersi dal processo di Roma le paiono
sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con essa la
borghesia italiana?
No:
affaristi e donne equivoche sono ai margini della sana e laboriosa borghesia
italiana.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Per
ora ha servito solo ai comunisti per eliminare un funzionario capace e stimato
come Pavone che avrebbe dato loro molto filo da torcere.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Sì.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Penso
di sì. Certo la famiglia dovrebbe sapere molto di più, se non sulla morte,
almeno sulla vita di Wilma Montesi nel periodo immediatamente precedente la
morte.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Se
la stampa seria e indipendente avesse tenuto un atteggiamento più riservato,
non avrebbe fatto inutilmente e oltre misura, come è invece accaduto, il gioco
degli “scandalisti” professionali.
RODOLFO MARGARIA
Il prof. Rodolfo Margaria, direttore dell’istituto di
fisiologia dell’Università di Milano, ha detto invece:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Ritengo
Anna Maria Caglio sincera e in buona fede, anche se hanno contribuito moventi
di ordine affettivo e non soltanto amore di giustizia a farle formulare la nota
accusa. E’ evidentemente una ragazza passionale che ha sorvolato sugli elementi
tecnici che è necessario possedere per salvaguardarsi dalle contro-accuse: e
non so se i dati di fatto e le testimonianze che le vengono contestati con
tanto impeto dai suoi avversari che si battono per sopravvivere, risulteranno
sufficienti a far trionfare la sua causa.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
La
magistratura e la polizia avrebbero certamente potuto comportarsi diversamente
di fronte all’affare Montesi. La diagnosi di morte di Wilma data dalle autorità
è un insulto alla opinione pubblica, ed una presa in giro dei più elementari
principi di giustizia: ricorda la versione ufficiale data dal ministro degli
interni Scelba sulla morte di Giuliano, versione che è stata smascherata pochi
giorni dopo da giornalisti recatisi sul luogo. Non dovrebbe essere lecito
prendere in giro tutta una nazione quando si tratta di principi morali così
fondamentali.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Ho
già detto altrove che non credo alla esistenza di una borghesia, una classe di
altri tempi che oggi non esiste più. Né vedo gli estremi per estendere l’accusa
a tutta la classe dirigente: molti della classe dirigente “politica” sono
sicuramente responsabili di questo stato di cose, ma le classi dirigenti delle
altre attività della nazione, delle attività produttive, non c’entrano affatto,
e mi sembrano abbastanza a posto.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Non
vedo cosa c’entrino i comunisti col processo di Roma. Tirare in ballo i
comunisti non è che un diversivo dei colpevoli, i quali si appellano alla popolazione
per dire “ingoiate la pillola, non dateci addosso, se no i comunisti prevalgono
e col loro regime starete peggio che col nostro” e questa è una confessione di
colpevolezza. Il processo non dimostra che la democrazia non ha paura della
verità: anche qui la democrazia non c’entra. Molti uomini politici hanno
probabilmente interferito col corso della giustizia, e quelli dovrebbero essere
i rappresentanti della democrazia: per questo non bisogna confondere la
democrazia coi suoi rappresentanti, anche se eletti dal popolo. Chi ha
dimostrato di volere la verità è il popolo italiano di tutte le classi e di
tutti i partiti, e in questo si è imposto alla classe dirigente.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
In
tutte le classi professionali si hanno esempi clamorosi di evasori fiscali, ma
non tanto clamorosi forse quanto Ugo Montagna e particolarmente dei suoi amici,
che per le parentele politiche altolocate e nel loro stesso interesse di
mantenere la posizione di privilegio di cui godevano avrebbero ben potuto
comportarsi con un poco più di discrezione e pudore.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Poiché
non credo che Wilma Montesi sia morta di pediluvio, è evidente che credo che
qualcuno sappia molto bene come si siano svolti i fatti.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Non
è facile esprimere una opinione perché quello del processo di Roma non è che
uno dei numerosi sintomi del marcio esistente nelle alte classi dirigenti
particolarmente tra gli uomini politici: altri sintomi anche molto gravi sono
la versione della fine di Giuliano, il processo del banditismo siciliano, la
fine di Pisciotta e di altri in carcere, il processo dei milioni e tanti altri.
MARIO LUZZATI
L’Avvocato Luzzati, il noto matrimonialista milanese, ci
ha detto:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Non
mi permetto di dare un apprezzamento conoscendo soltanto i resoconti
giornalistici del processo ed essendo abituato ad attenermi alle risultanze
processuali per formulare un’opinione sulle persone che al processo
partecipano.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Penso
che qualunque sia stata la condotta della polizia, la magistratura, che è la
principale difesa dei diritti del singolo (e nella magistratura comprendo anche
gli appartenenti all’ufficio di pubblico ministero) sia stata alquanto
precipitosa nell’archiviazione di un procedimento, quanto meno se si consideri
l’estrema rarità di tali archiviazioni, che in casi analoghi non sono quasi mai
avvenute oppure sono avvenute soltanto in mancanza assoluta di qualsiasi prova,
principio di prova o di semplice indizio.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Non
ritengo che tali fatti possano mettere sotto accusa se non una parte, e cioè
quella meno sana, della borghesia italiana; quanto alla classe dirigente
occorre prima di tutto sapere quale sia stata la portata dell’intervento effettivo
della stessa nella questione precisa in esame prima di poter estendere con
arbitrarie illazioni delle responsabilità spettanti, eventualmente, ad una o
più persone.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
E’
indubbio che il processo di Roma servirà non soltanto ai comunisti ma a tutti
gli avversari politici dell’attuale maggioranza governativa. Che serva alla
causa della democrazia ho molti dubbi, perché la successione dei fatti non mi sembra
provi che essa non abbia avuto paura della verità. Direi anzi che la paura
della verità è quella che ha aggravato l’importanza di fati che potevano
rimanere in un ambito più ristretto.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Penso
che purtroppo ve ne siano molti ed anche ben maggiori del caso in oggetto.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Se
si respinge la tesi della morte accidentale, quale prospettata fin dall’inizio
dagli organi di polizia e giudicata assai poco credibile dalla pubblica
opinione, la risposta non può che essere affermativa: se esiste una persona
uccisa e abbandonata moribonda, esistono una o più persone che hanno cagionato
o partecipato al fatto.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Vorrei
che questo processo servisse effettivamente a far meditare sull’importanza
essenziale della funzione della magistratura quale suprema tutela dei diritti e
degli interessi legittimi dei cittadini e, in definitiva, suprema tutela
dell’essenza stessa della democrazia.
LAURA
ADANI
L’attrice
Laura Adani ha risposto brevemente e filosoficamente alle nostre sette domande:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
E’
un problema che non mi pongo, perché i fatti non mi riguardano.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Certo,
perché nulla c’è nella vita che non si possa far meglio.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
No.
Perché su di un fatto singolo non si può coinvolgere una classe o un ambiente.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
La
democrazia non deve aver paura della verità, ma non basta questo processo per
stabilire questo principio.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Io
credo di sì, anche perché le tasse sono applicate con tanto poco criterio per
cui è facile che ognuno tenti di eludere il fisco.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Penso
di no, perché se qualcuno ci fosse, a quest’ora avrebbe già dovuto sentire il
bisogno morale di dirlo.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Desidererei
che tutti si interessassero finalmente di altro.
DINO
BUZZATI
Lo
scrittore Dino Buzzati, brillante giornalista e autore del famoso romanzo Il deserto dei Tartari, ci ha fatto
avere questa risposta:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Non
sono in grado di rispondere anche perché non ho seguito abbastanza le cronache
dei giornali.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Circa
la “incriminazione della classe dirigente”, lo stesso fatto che vi si insiste
tanto dimostra la tendenziosità e la superficialità retorica con cui da molti è
stata impostata la questione. Simili generalizzazioni, come si fanno a
proposito del caso Montesi per dare la croce addosso alla borghesia, mi
sembrano soprattutto cretine. Molti le fanno per evidente scopo di propaganda
politica e sono fin troppo ovviamente in mala fede. In quanto a coloro, e ce ne
sono, che le fanno in buona fede, è chiaro che si lasciano impressionare dalle
frasi fatte e non hanno capito niente della vita. Se si vuole fare delle
diagnosi di carattere generale, non resta che constatare che il male e il bene
sono uniformemente distribuiti. Se mai, lo scandalo Montagna e soci è uno dei
tanti sintomi – in piccolo, ciascuno ne può vedere giornalmente intorno a sé,
in ogni ambiente – dello scadimento morale determinatosi nel nostro Paese (può
darsi anche negli altri, ma io gli altri non li conosco); scadimento non
limitato a questa o quella categoria ma esteso all’intero popolo, per cui
l’esigenza di “pulizia”, il senso di responsabilità, il rispetto del prossimo,
la schiettezza, la lealtà e soprattutto il coraggio civile sono diventati merce
rara; tanto che si resta stupiti e quasi increduli quando si incontra una
persona veramente onesta, che abbia una solida colonna vertebrale.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Queste
domande mi sembrano superflue, non ammettendo che una risposta sola.
MEMO
BENASSI
L’attore
Memo Benassi ci ha dichiarato invece:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
La
credo sincerissima.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Visto
tutto quello che salta fuori, è logico che la magistratura e la polizia si
sarebbero dovute comportare meglio.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Sì:
occorrerebbe adesso fare un’inchiesta in tutte le case per vedere se si trovano
sacchetti di cocaina.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
A
processo concluso si potranno tirare le somme.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Tantissimi,
me compreso, che ho tentato di eludere il fisco senza riuscirci.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Esiste
sicurissimamente. Adesso lo sa solo Dio, poi salterà fuori.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
L’attenzione
dell’opinione pubblica sull’affare Montesi comincia a diventare esasperante:
sarebbe meglio che la gente si interessasse finalmente di altre cose, più serie
e impegnative.
GIORGIO
SCERBANENCO
Lo
scrittore Giorgio Scerbanenco, autori di tanti romanzi sulla società
contemporanea, ci ha detto:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Penso
che sia la magistratura a dover rispondere a questa domanda e non il pubblico
informato di lei dai giornali delle più svariate tendenze.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Probabilmente
sì.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Assolutamente
no: la classe dirigente e la borghesia italiana non possono ovviamente essere
messe sotto accusa per le colpe di alcuni suoi membri.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
I
comunisti si servono e si serviranno sempre di qualunque cosa per gettare
discredito sulla democrazia; ma questo processo è evidentemente la prova che la
democrazia italiana non ha paura della verità.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Può
darsi: non ho la minima informazione al riguardo.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Idem,
come sopra.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Desidererei
che da questo processo venisse fuori tutta la verità e che le persone di buon
senso avessero ancora una volta la dimostrazione di come i nemici della
democrazia siano sempre disposti a usare i mezzi più disonesti contro di essa:
la democrazia però li batterà.
ISA
BARZIZZA
L’attrice
Isa Barzizza ha dichiarato:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
La
ritengo molto amareggiata e gelosa.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
La
magistratura no: la polizia sì.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Assolutamente
no.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Mi
sembra, proprio per questo triste episodio della vita italiana, che la
democrazia non abbia paura della verità
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Sì.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Penso
che la polizia (e non la magistratura) sappia molto.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Perché
non riportare il tutto a episodio di cronaca?
PEPPINO
DE FILIPPO
L’attore
Peppino De Filippo ha affermato con particolare calore:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Più
che sincera la ritengo sincerissima. Le sue dichiarazioni sono sempre chiare e
precise anche se generiche. Ammenocché non si è pazzi, non si possono affermare
tante cose con tanta sicurezza se la coscienza non te le suggerisce. Alla
magistratura spetta ora il dovere di indagare con serietà per stabilire la
verità dei fatti.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Sia
la polizia sia la magistratura si sono comportati malissimo di fronte al caso
Montesi. Si sono comportati come peggio non potevano archiviando in sì breve
tempo un delitto simile. Par quasi che si siano messe in gara tra loro per
ricavarne chi sa quale premio di ben servito.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
I
fatti sono più che sufficienti per mettere sotto accusa non soltanto la
borghesia ma tutto il popolo italiano, a cui basta, a volte, solamente una
pallidissima giornata di sole per dimenticare i rigori sofferti dell’inverno
passato e illudersi sull’avvenire.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Il
processo di Roma serve a stabilire che, se la democrazia ci sa dare di queste
verità, per mio conto è meglio che non ci sia.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Delle
evasioni fiscali del genere di Ugo Montagna ne è piena l’Italia a cominciare
dai più alti papaveri che ci governano e per meglio chiarire: deputati e
ministri.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
La
verità sulla morte della Montesi, a mio parere, sono in molti a saperla, ed è
questo l’ostacolo maggiore che ne impedisce la rivelazione. L’arma micidiale è
nelle mani di parecchi ed è logico quindi che nessuno di loro abbia intenzione
di usarla: la morte sarebbe uguale per tutti.
FRANCESCO
MESSINA
Lo
scultore Francesco Messina ha detto:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Io
giudico Anna Maria Caglio una povera sbandata, vittima di un avvenimento più
grande di lei, vale a dire sproporzionato alla sua modesta figura. Può darsi
che sia in buona fede, ma si potrebbe anche pensare che il suo comportamento
sia dettato da un risentimento d’amante abbandonata.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
A
questa domanda non so rispondere. Per quello che riguarda la polizia, conosco
Tommaso Pavone dal 1930, quand’era segretario particolare del prefetto di
Genova; l’ho rivisto qui a Miano nella sua funzione di prefetto, debbo dire che
l’ho sempre conosciuto come un funzionario esemplare e come un galantuomo.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Non
mi pare che sia il caso di esagerare. Sebbene la borghesia italiana possa aver
accusato qualche colpo infertole dall’ultima guerra, ritengo che la maggior
parte di essa sia ancora sana e c’è da augurarsi che un lungo periodo di
maggior benessere possa risanare le sue ferite.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Il
processo di Roma può veramente servire a speculazioni di carattere politico, ma
deve soprattutto servire al governo per dimostrare l’onestà della democrazia
nella ricerca della verità e nella sua funzione moralizzatrice al di sopra di
ogni interesse di parte.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
A
questa domanda non so rispondere.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Io
non seguo mai i processi penali né m’interesso di cronaca nera: mi sono
interessato a questo processo perché i suoi sviluppi sono andati oltre la
cronaca investendo l’onore di tutta una categoria d’italiani.
PAOLO
MARZOTTO
Paolo
Marzotto, figlio del conte Gaetano, ha risposto così:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
Non
la conosco, perciò non la posso giudicare. Mi sembra, però, un po’ fatua.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Alla
luce dei fatti emersi al processo di Roma, non posso giudicare sul come si sono
comportate, però qualora, per diverse ragioni, non avessero espletato in pieno
le loro funzioni, penso che siano sempre in tempo per farlo.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Mi
pare che sia ridicolo incriminare una intera classe per un fatto del genere:
sarebbe come che in Francia per il caso Drummond* fosse stata incriminata tutta
la classe dei contadini.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Ritengo
che, se in Italia la stampa seria prendesse a cuore i fattori economici sociali
che determinano un grave stato di miseria nella gran massa, così come ha preso
a cuore il caso Montesi, e di quei fattori economici e sociali facesse una
disamina autorevole e precisa indirizzando giustamente il pubblico disorientato
e abulico, non dovremmo preoccuparci di sapere se il processo di Roma potrà
giovare o meno al comunismo.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Certamente,
moltissimi: e ve ne saranno sempre, finché nuove leggi, più semplici e più
giuste, invoglieranno il cittadino a cessare di frodare lo Stato.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Il
Padre Eterno, di sicuro.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Non
ho nessuna opinione al riguardo che esuli dalle domande a cui sopra ho
risposto.
LILLA
BRIGNONE
L’attrice
Lilla Brignone ha detto:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
La
considero una irresponsabile non avendo portato, almeno per ora, delle prove
complete che avallino le sue accuse.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Senza
dubbio: la versione del “pediluvio” è stata troppo ingenua: non ha soddisfatto
né l’opinione pubblica né l’interprete di essa, cioè la stampa, da ciò la
fatalità che una parte della stampa abbia cercato la verità.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Secondo
me no: non basta che un rappresentante di una classe sbagli perché tutta la
stessa venga condannata, infatti se un alunno non supera un esame non è tutta
la scolaresca che viene bocciata ma lui solo. Comunque resta il fatto che una
parte della classe dirigente viene senza dubbio ad essere condannata data la
gravità dei fatti emersi.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Secondo
me l’immoralità non giova né ai comunisti né alla democrazia.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Sì,
moltissimi.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Se
è stata assassinata, l’assassino.
Ha qualche opinione da esprimere anche
non indicata da queste domande?
Secondo
me ci sono troppi Montagna in giro che hanno avuto la fortuna di non incontrare
una Caglio.
DON
PAOLO LIGGERI
Don
Paolo Liggeri, direttore dell’istituto “La Casa”, ha risposto così:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
A
dire il vero, sono sorpreso della eccessiva credulità con cui sono state
accolte da molti le numerose – troppe – affermazioni di Anna Maria Caglio.
Penso che la Caglio non sappia molto, ma abbia intuito molte cose, e molte
altre le abbia elaborate con la fantasia, che non so fino a che punto non sia
malata.
Pensa che la magistratura e la polizia avrebbero
potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
Anch’io
sono rimasto molto perplesso sulle conclusioni della polizia riguardo la morte
della Montesi e della placidità con cui la magistratura le ha accolte.
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
E’
semplicemente puerile, anzi assurdo, che dai fatti riprovevoli dei singoli si
giudichi un’intera classe dirigente. Come se dalla diserzione o dal tradimento
di alcuni ufficiali si traesse l’illazione per giudicare marcio un intero
esercito. Ma probabilmente, in questi facili giudizi, giocano fortemente
risentimenti e insoddisfazioni personali, e più ancora le manovre politiche.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Il
processo di Roma apre certamente una pagina molto dolorosa sulle piaghe e le
immoralità di alcune persone o di certi limitati settori della nostra società,
ma sarà anche una prova lampante in favore della democrazia. Ne è prova la
piena libertà di stampa, a volte anche eccessiva nel giuoco delle insinuazioni
e degli stratagemmi calunniosi o, per lo meno, infamanti. In certi Paesi, molto
cari ai militanti di estrema sinistra, processi del genere si svolgono in ben
diversa maniera, e quanto alla libertà di stampa… lasciamo stare.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Non
sono pratico di evasioni fiscali, ma ritengo che occorra tener duro in questa
campagna bonificatrice, i cui frutti dovrebbero determinare una maggior
giustizia sociale e concreti vantaggi per la collettività.
GIORGIO
DE CHIRICO
A
Roma, il pittore Giorgio de Chirico ha così risposto alle nostre domande: “Non
ho seguito la vicenda attentamente, ora poi non ci capisco più nulla. Tuttavia
mi sembra che l’atmosfera sia la medesima che circondò, a suo tempo, a Parigi,
il famoso affare Stavisky. Ho anche l’impressione che, purtroppo, la nostra società
invece di evoluire, regredisca. Ambizione ed isteria dominano gli animi, tutto
ciò è molto triste”.
SOPHIA
LOREN
L’attrice
Sophia Loren, convalescente da una broncopolmonite presa durante la lavorazione
del film L’oro di Napoli, ha dato di
Anna Maria Moneta-Caglio un giudizio piuttosto duro. Eccolo: “Ritengo Anna
Maria Moneta-Caglio una mitomane: fra l’altro ha perduto anche il senso della
più elementare femminilità. Il più elementare pudore dovrebbe suggerire di
nascondere certe cose. Secondo me, si tratta di una mitomane e
un’irresponsabile. Ritengo che la polizia e la magistratura abbiano fatto il
loro dovere per quanto è stato umanamente possibile. D’altra parte, come dice
Pirandello, “la verità non la sa nemmeno Iddio”. I fatti emersi dal processo
Muto non mi sembrano, tuttavia, sufficienti per mettere sotto accusa la
borghesia italiana. Scandali ne sono sempre avvenuti in ogni Paese e in ogni
tempo, anche di più gravi”.
LUCIANA
PEVERELLI
Vivaci
le risposte di Luciana Peverelli, autrice di romanzi che hanno incontrato
grande favore tra il pubblico femminile:
Come giudica Anna Maria Caglio, la
ritiene sincera e in buona fede?
I
sentimenti che hanno spinto Anna Maria Moneta a parlare non sono certo sublimi:
gelosia, vendetta, comunque ha dimostrato coraggio, e la sua reazione di fronte
alla scoperta che alla morte di una creatura innocente non fosse estraneo
l’uomo da lei amato è stata quella di una persona ancora capace di sentimenti
onesti e leali. La credo in perfetta buona fede, anche se l’esaltazione del suo
spirito e l’esagerazione dei fatti potranno essere provati, ella è pienamente
scusabile.
Pensa che la magistratura e la polizia
avrebbero potuto comportarsi diversamente di fronte all’affare Montesi?
La
risposta a questa domanda l’ha già data il pubblico ministero. Perché riaprire
un’istruttoria se magistratura e polizia si fossero comportate diversamente?
I fatti emersi dal processo di Roma le
paiono sufficienti per mettere sotto accusa un’intera classe dirigente e con
essa la borghesia italiana?
Forse
no. Comunque è giusto mettere sotto accusa tutti coloro che, essendo al potere,
se ne giovano per i loro interessi personali ai danni dello Stato, soprattutto
sentendosi salvaguardati da un’aureola di ineccepibilità e di moralità.
Ritiene che il processo di Roma serva
soltanto ai comunisti o sia anche la dimostrazione che la democrazia non ha
paura della verità?
Il
processo di Roma non serve soltanto ai comunisti, e spero che riesca a poter
dimostrare che la democrazia non teme la verità. Sarebbe già una bella vittoria
su tutti i partiti. E poiché si parla tanto di campagna comunista scandalosa,
lasciatemi pensare che cosa sarebbe avvenuto se il partito democristiano avesse
scoperto che alcune personalità comuniste erano implicate in una faccenda del genere.
Pensa che vi siano molti evasori fiscali
del genere di Ugo Montagna?
Penso
che in Italia vi siano migliaia di evasioni fiscali del genere di quella di Ugo
Montagna. La mentalità degli italiani non riuscirà mai a liberarsi dalla
convinzione che “bisogna cercare in tutti i modi di mentire a proposito del
fisco”. Ne nasce di conseguenza che ogni denuncia è già presupposta “bugiarda”,
e non a torto, dal fisco stesso, e che la sfacciataggine dei contribuenti
arriva al punto che, pur essendo tassati per un centesimo di quello che
guadagnano realmente, non si peritano di far ugualmente ricorso. In Francia e
soprattutto in Inghilterra tale mentalità è già superata e il cittadino ha
maggior coscienza dei suoi doveri e non si ribella alle decisioni dello Stato.
Forse quanto accade in Italia dipende da un’innata sfiducia nelle classi
dirigenti dello Stato, dalle quali viene dato spesso cattivo esempio.
Esiste a suo parere qualcuno che sa
tutta la verità sulla morte di Wilma Montesi?
Poiché
è assolutamente impossibile che Wilma Montesi fosse sola al momento della morte
ed è assolutamente improbabile che sia morta per aversi voluto bagnare i piedi
in una sera di tramonto piovoso, è logico che esistano parecchie persone che
sanno la verità sulla sua morte.
ALBERTO MORAVIA
Ed ecco, sull’argomento del giorno, il giudizio di
Alberto Moravia, il più celebre tra i romanzieri italiani contemporanei e
attentissimo descrittore e critico dei costumi:
“Credo che Anna Maria Caglio sia sincera e in buonafede.
Non soltanto molte delle sue affermazioni hanno trovato conferma nella realtà,
ma quello che dice ha l’accento dell’autenticità e della sincerità.
Naturalmente ciascuna delle sue accuse dovrà essere provata: sincerità e buona
fede non escludono errori ed esagerazioni”. Circa l’opera della polizia e della
magistratura lo scrittore osserva che “magistratura e polizia avrebbero dovuto
e potuto comportarsi diversamente. Non spetta a me dire in quali occasioni,
anche perché sono cose oramai di dominio pubblico. Per fare un solo esempio,
una delle cose che mi ha indignato di più è stato l’arbitrario arresto e
l’internamento in manicomio del pittore Francimei. L’agente che l’ha arrestato
e tutti coloro che hanno ordinato l’arresto e provveduto all’internamento
andrebbero puniti”. Ad Alberto Moravia sembra che “i fatti emersi dal processo
Muto non siano sufficienti per mettere sotto accusa l’intera borghesia
italiana”. Ma, aggiunge, “non c’è dubbio che una parte della classe dirigente,
la quale a sua volta non è che una parte della borghesia, esce alquanto
malconcia dal processo. Circa, la borghesia italiana, poi, io direi che nel suo
complesso non è né disonesta né corrotta ma soltanto edonista. Tale edonismo,
in casi particolari ed estremi, può evidentemente portare alla corruzione e
alla disonestà”. Alberto Moravia è convinto che ci siano in Italia molti
evasori fiscali del genere di Ugo Montagna, ed è anche del parere che esista
qualcuno a conoscenza della verità sulla morte di Wilma Montesi, “perché”,
dice, “è evidente che la tesi della morte solitaria non regge”.
GIUSEPPE MAROTTA
Il giudizio dello scrittore Giuseppe Marotta su Anna
Maria Caglio è severissimo:
“Non apprezzo, è un fatto, le ragazze che chiamano
“Ciccio Patata” l’oggetto dei loro desideri e che gradiscono per sé il tenero
appellativo di “Genoveffa la racchia”. Non gusto le ragazze che amano, quando
amano, con un appannaggio di 500.000 lire mensili e che, quando smettono
d’amare, accusano l’ex fidanzato o quel che era, dei più nefandi crimini. Penso
che la Moneta-Caglio, se fosse stata la eccellente mistica ragazza che afferma
di essere, non avrebbe dato retta per più di cinque minuti al Montagna da lei
descritto. Non mi si venga a parlare di ingenuità: le donne ci indovinano al
primo sguardo”.
Per Giuseppe Marotta la versione legale della morte della Montesi
si regge su inconsistentissime grucce. Come invenzione essa è tanto povera che
se ne vergognerebbe un bambino. Soltanto la verità, qualche volta, si
permettere di essere così idiota. D’altra parte, Marotta ritiene che “nessuno
sarebbe tentato di sospettare di un’intera classe dirigente, se quei pochi rappresentanti
di essa, più o meno implicati nello scandalo, si traessero in disparte fino al
termine dei vari processi. L’opinione pubblica diffida giustamente di chi, a
torto o a ragione accusato d’intelligenza col Montagna, non depone anzitutto le
proprie alte cariche (sempre in qualche modo protettive) e non si offre alle
indagini come un qualunque cittadino. Perché, dopo il rapporto dei carabinieri
sul Montagna, i suoi autorevoli amici non hanno spiegato come divennero tali e
non lo hanno ripudiato? Io escludo che essi lo ritengano tuttora immacolato:
dunque lo rinneghino solennemente, spiegando che uno non può chiedere la fedina
penale a ogni nuovo amico il cui aspetto, la cui condizione e le cui maniere
non suscitino in lui il minimo dubbio. Il regime democratico non teme la
verità: ma in Italia esistono ancora troppi democratici che dagli estremismi
politici hanno imparato a seppellirla viva. Essi portano ossigeno e medicine
soltanto alla verità che nuoce ai loro antagonisti e perfino ai loro
competitori nello stesso partito. Per chiudere, ritengo che esista qualcuno a
conoscenza della verità sulla morte di Wilma Montesi. Nemmeno un “barbone” o un
gatto muore all’insaputa di tutti”.
*un celebre delitto avvenuto in Francia nel 1952: https://en.wikipedia.org/wiki/Dominici_affair
Non posso commentare chi si permette di giudicare, soprattutto in un certo modo e considerato il mestiere esercitato dalla signora in questione, chi non conosce affatto.
RispondiEliminaGrazie, invece, della pubblicazione delle parole di m io nonno